Il benessere dei cittadini come conseguenza del ritorno alla democrazia !

Né questo blog, né il Gruppo tecnico-popolare Libra ha la funzione di dettare opinioni in materia tecnica, ma principalmente di SCAMBIARE SAPERI per trovare la migliore soluzione possibile in un dato momento, verso cui le persone in buona fede spontaneamente convergono.

Nella strategia Norimberga italiana l’economia è una conseguenza logica del nodo fondamentale: il RECUPERO DELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITTI FONDAMENTALI,

Né questa pagina, né il Gruppo tecnico-popolare Libra ha la funzione di dettare opinioni in materia tecnica, ma principalmente di SCAMBIARE SAPERI per trovare la migliore soluzione possibile in un dato momento, verso cui le persone in buona fede spontaneamente convergono.

Nella strategia Norimberga italiana l’economia è una conseguenza logica del nodo fondamentale: il RECUPERO DELLA DEMOCRAZIA E DEI DIRITTI FONDAMENTALI, al lavoro, alla salute, alla previdenza sociale, etc.

Sappiamo per merito di questa dolorosa crisi quanto l’economia sia uno strumento necessario nella realizzazione effettiva dei diritti.

Come studiosa di diritto, ho avuto a che fare con le materie economiche. Ma è stato con l’inizio della crisi economica che ho abbandonato il mio settore specifico, per capire COSA CA..O STAVANO COMBINANDO nel mio Paese.

Ho studiato macro-economia, materia che non amo, per circa 4 anni, per sapere quanto necessario, come studiosa della democrazia e, ora più che mai, come cittadina.

Ho appreso QUANTO STUPIDO È IL MECCANISMO CON CUI CI STANNO INGANNANDO, ma anche che cosa portentosa può essere la moneta, se usata bene, come tutte le grandi invenzioni dell’uomo.

E COME SAREBBE SEMPLICE STARE TUTTI BENE.
A questo ci ero arrivata anche con gli studi giuridici, sociologici, geopolitici, ma la conferma economica è stata determinante.

Con tutto ciò, il sapere economico, giuridico e qualunque esso sia è del tutto inutile se non viene trasformato in azione.

L’AZIONE NON È LIMITARSI A DIFFONDERE i propri bei pensieri e saperi, ma cercare di realizzare nei fatti ciò che si dice.

Per questo è nata la denuncia Libra, per questo ho sentito il bisogno di unirmi ad altri cittadini, e mi piacerebbe che le persone con cui ho condiviso e studiato l’economia facessero lo stesso, o almeno che i cittadini in buona fede si rendessero conto che è

TROPPO FACILE ERIGERSI AD “INTELLETTUALE”, DIMENTICANDO PAVIDAMENTE E COMODAMENTE DI ESSERE ANCHE UN CITTADINO.

Di seguito condivido, anche perché spesso mi ritrovo a riportarle nei commenti ai post, alcune cose apprese studiando Keynes ed altri grandi economisti, cosiddetti “eterodossi” dalla dottrina “ortodossa”, che domina incontrastata da decenni, quella del neo-liberismo portato agli estremi: massima privatizzazione, nessun servizio pubblico e nessun intervento dello Stato in economia.

Sono informazioni base con alcuni video, che, a mio avviso, sono vitali per i cittadini e per difendere la democrazia.

Per pretendere benessere e lavoro e non regredire più in schiavitù.
Per non essere mai più vessati dalle tasse e torturati da uno Stato ingiusto.

Era Angal – responsabile Legale del Gruppo Tecnico Popolare Libra

ALCUNI CONCETTI BASE

  1. MONETA DEBITO E MONETA FIAT
    Si consideri come basilare e nota premessa che la moneta è un bene finanziario, ossia che non ha valore in sé, ma solo se viene accettato ed utilizzato in un determinato Stato o unione di Stati – in opposizione ai beni reali, ossia prodotti e servizi il cui valore è intrinseco – e che essa è stata introdotta per facilitare e velocizzare gli scambi e promuovere, così, maggiore benessere sociale ed economico La moneta dovrebbe essere Moneta Fiat, ossia quella creata a costo zero (salvi i costi minimi di stampa e di gestione) da uno Stato sovrano, in opposizione alla Moneta Debito, che per essere emessa, viene pagata con il corrispettivo del suo valore nominale, più eventuali interessi, ossia viene presa in prestito da un’istituzione indipendente dai poteri democraticamente eletti dal popolo.
    Quest’ultimo è il caso dell’Eurozona: con l’ingresso nell’euro gli Stati rinunciano al potere di emettere e gestire la moneta, ossia alla cd. sovranità monetaria, ed accettano, altresì, di prendere la moneta a prestito da un’istituzione, la BCE – Banca Centrale Europea, che per Statuto non è subordinata ad alcun potere democratico (quindi né al volere dei singoli Stati, né a quello delle istituzioni UE), ma è governata dalla Banche Centrali nazionali, a loro volta controllate dalle banche private (ad es. Bankitalia è controllata per il 94,33% da capitale privato di grandi gruppi bancari, finanziari ed assicurativi, anche stranieri).
    La sovranità monetaria è cruciale per la determinazione non solo delle politiche economiche, ma anche per l’effettiva realizzazione di qualsiasi diritto necessiti di finanziamenti per essere attuato. Tramite il controllo della moneta, si determina, quindi, la spesa pubblica in ogni settore, da quello sociale a quello culturale, dalle infrastrutture alla manutenzione e messa in sicurezza del territorio, etc. Questo perché se lo Stato emette direttamente la moneta, ha la possibilità di spendere per la Piena Occupazione a costo zero per i cittadini – lo Stato può e deve spendere fino al pieno benessere di tutti. Mentre se per ogni spesa pubblica, lo Stato paga il valore nominale della moneta emessa e relativi interessi, genera un debito, che, come facilmente intuibile, è inestinguibile.
  2. GLI STATI A MONETA SOVRANA NON POSSONO MAI FALLIRE
    Se lo Stato ha il monopolio della creazione della moneta può sempre pagare i suoi debiti, perché la “produce” a costo zero, semplicemente sulla base della volontà popolare espressa dal governo in carica. L’attualmente abusato luogo comune che lo Stato è come una famiglia e la continua minaccia di default, ossia di insolvenza, vale solo per gli Stati che hanno accettato la Moneta Debito.
    Gli Stati che hanno mantenuto la sovranità monetaria sono pochi, poiché bisogna escludere quelli dell’Eurozona (come spiegato nel punto 1) ed i molti Paesi, soprattutto quelli in via di sviluppo, che hanno ancorato i loro tassi di cambio ad una moneta straniera, ad esempio il dollaro, il che equivale alla perdita di sovranità monetaria, poiché è lo Stato detentore della moneta di riferimento a determinarne il valore.
    Questi Stati non hanno limiti di spesa, se non il benessere dei cittadini e il buon funzionamento dell’economia. Il debito pubblico è pura contabilità di Stato, gli Stati a moneta sovrana non hanno mai la preoccupazione del debito ed anche gli interessi sullo stesso sono controllati dallo Stato, che stabilisce autonomamente – e non sulla base dei cd. mercati – il tasso di interesse sui titoli di Stato. Questo concetto viene spiegato molto efficacemente e brevemente da Mike Norman in un’intervista su Russian Today:1yt
  3. IL DEBITO PUBBLICO NON È ALTRO CHE LA RICCHEZZA DEI PRIVATI: Immaginiamo uno Stato appena nato, prima di tassare, non esistendo ancora moneta in circolazione, dovrà spendere. La spesa pubblica, ossia dello Stato, si trasforma in beni, servizi, stipendi, etc., ossia in ricchezza privata. Se lo Stato spende 100 e tassa 100, ai privati, ossia ai cittadini ed alle imprese, non rimarrà nulla. Se lo Stato, invece, spende 100 e preleva tramite tasse ed imposte 70, rimarrà ai privati 30, che è la loro ricchezza, il loro risparmio, ed al tempo stesso il cd. debito pubblico. Per lo Stato è pure contabilità, nessuno verrà mai a riscuotere quel debito ed, anche se lo facesse, esso può emettere tutta la moneta che desidera a costo zero, mentre per i cittadini la moneta si trasforma in un eccezionale moltiplicatore di ricchezza, produttività e benessere economico.
  4. LE TASSE NON FINANZIANO LA SPESA PUBBLICA
    Questo assunto appare davvero incredibile, dati i messaggi che arrivano da media e politica e rivela quanto i sacrifici che stanno imponendo alle popolazioni dell’Eurozona siano ingiusti e criminali. Lo Stato a moneta sovrana, come descritto nei precedenti punti, non ha limiti di spesa, se non quello del pieno benessere dei suoi cittadini, perché emette moneta a costo zero. A cosa servono allora le tasse?
    La funzione principale della tassazione è imporre la moneta avente corso legale: se i cittadini dovranno pagare le tasse nella nuova lira, si faranno pagare stipendi, beni e servizi prodotti in quella valuta. Le tasse sono inoltre un utile strumento per controllare l’eventuale inflazione, che semplicisticamente può essere definita come un eccesso di moneta in circolazione rispetto ai beni e servizi reali. Tramite le tasse è possibile drenare liquidità, dunque la moneta in eccesso, e provocare il calo di un’inflazione ritenuta eccessiva per il benessere collettivo.
    Altre funzioni delle tasse sono di scoraggiare l’acquisto e la produzione di prodotti e servizi dannosi per la salute, l’ambiente, etc. o anche di redistribuire le ricchezze, sulla base delle scelte politiche democraticamente espresse dal volere popolare.
    Che le tasse non finanziano la spesa pubblica lo conferma anche questo intervento di Ben Barnake, Presidente della Federal Reserve, la Banca Centrale USA: 1yt
  5. LA SPESA A DEFICIT POSITIVO: COME SI PUÒ OTTENERE PIENA OCCUPAZIONE, PIENO WELFARE E SANA CRESCITA ECONOMICA
  6. Non basta avere la sovranità economica, occorre utilizzare al meglio lo strumento della Moneta Fiat, che, come quasi tutte le eccezionali invenzioni dell’umanità, può essere impiegato a fin di bene, o per opprimere ed impoverire i popoli.
    In un Paese a moneta sovrana, che voglia utilizzare questo strumento per finalità pubbliche e non a favore di una ristretta cerchia di privati, l’unico limite alla spesa pubblica è la Piena Occupazione.
    Basta una piccola percentuale della forza lavoro per sfamare e soddisfare i bisogni primari di un intero popolo, ma ci sono infinite necessità socialmente ed economicamente utili in cui impiegare i lavoratori: dalla sanità all’istruzione; dalle infrastrutture alla messa in sicurezza del territorio ed alla prevenzione dei disastri naturali; dalla cura delle persone non autosufficienti ed in difficoltà alla ricerca scientifica; dalla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale alla promozione dell’iniziativa privata.
    Il più importante strumento transitorio, il Programma di Piena Occupazione, offre lavoro e/o formazione a tutti i cittadini attivi, in cambio di uno stipendio dignitoso, ma non alto come quello offerto dai datori di lavoro privati.
    E’ empiricamente provato che gli imprenditori investono nei Paesi dove c’è occupazione e buoni servizi sociali, dove quindi c’è il benessere sufficiente per far “girare” l’economia. La piena occupazione assicurata dallo Stato, sarà, dunque, solo una fase transitoria, in quanto il settore privato assumerà i lavoratori, tanto più che sono occupati, dunque, formati ed “in allenamento”, ma dovrà farlo offrendo stipendi anche solo leggermente superiori a quello offerti dallo Stato. In tal modo ci si assicura anche che non si scenda al di sotto di una soglia minima di dignità nelle remunerazioni del lavoro dipendente.
    L’unico argomento che è stato opposto all’evidenza che la piena occupazione si può e si deve raggiungere è il pericolo d’inflazione. Ma finché la spesa pubblica è volta a creare occupazione, dunque produzione di beni e servizi, non esiste pericolo di un’inflazione troppo alta perché la quantità di moneta in circolazione corrisponderà ad altrettanti beni e servizi reali. Comunque l’inflazione può essere agevolmente controllata, tramite la corretta gestione della moneta e del prelievo fiscale (punto 4).
    Ecco come Warren Mosler ha spiegato nell’incontro di Roma, in modo semplice e perfino divertente, tramite un gioco con il pubblico, la vera origine della disoccupazione: 1yt
  7. Per chi teme che l’uscita dall’euro sia un vero e proprio disastro, a parte le conferme che arrivano da più parti da esimi economisti, come il premio nobel Joseph Stigliz e recentemente anche altri sei premi nobel per l’economia e persino dalla Banca centrale svizzera 1yt
  8. che il ritorno ad una moneta sovrana sarebbe la salvezza e non la rovina dell’Italia, ogni argomento a sostegno del terrorismo psicologico sull’uscita dall’euro – svalutazione della nuova lira, difficoltà nel reperire sui mercati internazionali energia e materie prime, pagamento dei debiti contratti in euro, etc. – trova una risposta tecnica ma comprensibile a tutti nel “Programma economico di salvezza nazionale”, elaborato appositamente per l’Italia dagli economisti Warren Mosler, Alain Parguez, Mathew Forstater e da Paolo Barnard e scaricabile a questo link: 1yt

Era Angal – responsabile Legale del Gruppo Tecnico Popolare Libra
Avvocato pubblicista, lavora per le istituzioni nell’ambito dei diritti umani 
Ha scritto l’UNICA denuncia che ha aperto le indagini su TUTTI i politici degli ultimi 20 anni 

Leggi la versione integrale della DENUNCIA LIBRA anche per note e fonti

La denuncia che ha aperto per la prima volta in assoluto le indagini contro tutti i politici degli ultimi 20 anni per gravi reati contro lo Stato: Attentati ai diritti politici dei cittadini (art. 294 c.p.) – Usurpazione di potere politico (art. 287 c.p.) e più gravi reati contro lo Stato

Leggi l’atto di opposizione ATTO DI OPPOSIZIONE LIBRA

Contatta il gruppo LIBRA per informarti e contribuire

Pagina FB: NORIMBERGA ITALIANA La LiberAzione Nazionale TecnicoPopolare

Evento FB: Sabato 11 ottobre – Norimberga Italiana – Tutti a Roma per l’apertura delle storiche indagini

Google: denuncia politici Libra – Libra Norimberga italiana

Referente Tecnico (solo per contatti stampa e questioni tecnico-legali): gruppotecnicolibra@gmail.com

Referente attivisti e blog: Luca Rossi       329 89 73 193

 

 

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